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LORENZO PIEMONTI (Milano, 1935 – 2015) Cromoplastico 60×60 cm del 1992
650,00€
Descrizione
Cromoplastico 281 del 1992 opera unica in eccellenti condizioni
Dimensioni 60 x 60 x 6,5 cm
Acrilici su tavola e rilievi in legno
Firma, titolo, datazione e timbro dell’Artista al retro
LORENZO PIEMONTI (Milano, 1935 – 2015)
Diceva dei suoi Cromoplastici il grande artista e designer Bruno Munari: “In un primo momento sembra di trovarsi davanti ad opere che definiremmo “arte concreta” rigorosa e geometrica. Dopo un poco che osserviamo le righe colorate, disposte in modo inclinato rispetto alla base, si forma una mescolanza di colori e spostando lo sguardo sul fondo neutro vediamo apparire nuovi colori che si muovono attorno alle righe. Il nostro sistema percettivo è stato provocato da una composizione cromatica che ci fa vedere di più di quello che c’è sul dipinto. Non siamo più sicuri dei nostri organi visivi, questa è una provocazione. Le provocazioni ottiche di Lorenzo Piemonti.” L’abilità artistico-artigianale dell’artista brianzolo lo ha portato a realizzare numerose mostre personali e collettive in Italia, Francia, Svizzera, Serbia, USA, Ungheria, Romania e Spagna. Tra le ultime esposizioni: Galleria Civica Mariani di Seregno (2019), Galleria Cart 70-10 di Monza (2017), Galleria Schubert di Milano (2016), IV biennale Italia Cina a Pechino (2016), MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (2013). Le opere di Piemonti si trovano oggi nei musei internazionali e italiani, tra cui: Museo Nazionale di Belgrado, Kilgore Law Center and Madì Museum di Dallas Texas, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Maga di Gallarate, Museo Pagani di Legnano, Museo d’Arte Magi di Pieve di Cento, Museo dei Lumi di Casale Monferrato, Museo d’arte Contemporanea di Lissone. Piemonti è anche autore di opere pubbliche, come Fratellanza universale (1976), monumento in acciaio collocato nel cortile della scuola elementare di Carate Brianza, suo paese natio. Alto sei metri, articolato su una base triangolare con punti di innalzamento che reggono uno svolgimento modulare che può essere modificato da chiunque nella disposizione asimmetrica degli elementi. Dell’opera di Piemonti si sono interessate Viviane Fradkoff e Anita Villa, rispettivamente dell’università di Ginevra e dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, che hanno approfondito il suo modo di comunicare nelle tesi di laurea. Muore a Carate Brianza nel 2015, dopo aver lavorato fino alla fine.